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Gli uomini in Artemisia. Via dalla rete nazionale: “Ha violato lo Statuto”

LA NAZIONE | Lo storico centro antiviolenza fiorentino è stato espulso dalla D.i.Re ’colpevole’ di non aver mantenuto solo donne nel corpo associativo.
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Gli uomini in Artemisia.

Via dalla rete nazionale: “Ha violato lo Statuto”

 

Lo storico centro antiviolenza fiorentino è stato espulso dalla D.i.Re ’colpevole’ di non aver mantenuto solo donne nel corpo associativo.

 

“Pensavo fosse una presa di coscienza aggiuntiva, un arricchimento, un modo per suggellare l’impegno già esistente”. Federico Barraco è stato il primo uomo a diventare socio di Artemisia, storica realtà fiorentina al fianco delle donne vittime di violenza, dopo averci collaborato per anni. E dopo di lui, altri sei hanno fatto lo stesso passo simbolico. Ma questo alla D.i.Re–Donne in Rete contro la violenza, non è piaciuto e Artemisia, tra le socie fondatrici della rete nazionale, è stata espulsa. Per aver violato lo Statuto. Una delle regole primarie e imprescindibili della D.i.Re è che le organizzazioni della rete – ad oggi sono più di 80 – siano composte da sole donne. Non c’è spazio per gli uomini nei ruoli operativi né tantomeno quelli apicali. Sta qui la ribellione di Artemisia, che ha deciso comunque di aprire le porte del consiglio direttivo al maschile. Un elemento che se per la realtà fiorentina è un valore aggiunto, all’interno di una battaglia trasversale, non lo è per le sorelle della rete nazionale. Anzi, è un problema. Così a marzo scorso il consiglio direttivo della D.i.Re. ha estratto il cartellino rosso per Artemisia. Il centro, oggi presieduto da Elena Baragli, ha tentato la via del ricorso, ma è stato fiato sprecato.

Ieri l’assemblea nazionale riunita a Roma – con 7 astensioni e nessun voto contrario – ha emesso il verdetto: Artemisia non merita più di far parte di questa grande rete di sole donne al comando. È una questione di modello di leadership da difendere.

 

La decisione, come era prevedibile, ha fatto soffiare un vento gelido che da Roma è arrivato dritto a Firenze in un’ora e mezzo, con l’Alta Velocità. “Rivendichiamo la nostra scelta – dice la presidente Baragli sul treno del ritorno con alcuni membri del consiglio direttivo, tra cui uno dei soci della discordia che da ex poliziotto ha combattuto questa battaglia sul campo della repressione -. Una scelta di coraggio perché donne e uomini siano insieme contro la violenza maschile e adulta, piuttosto che collaborare con i movimenti di uomini, esterni e paralleli, sulla base di identità separate. Abbiamo provato ad aprire una riflessione in assemblea, ma non è stato possibile.

 

Continueremo con il nostro lavoro. Rispettando, come abbiamo sempre fatto, i requisiti minimi dei Centri antiviolenza e delle Case rifugio, prevedendo che le operatrici per le attività a contatto con le donne vittima di violenza siano solo donne. Siamo consapevoli che la nostra è una posizione di rottura, poiché non si conforma alle regole, che tuttavia possono essere interpretate o modificate e rese attuali, senza tradirne le origini”.

Per la D.i.Re, però, è un po’ un tradimento. “Per noi lo Statuto non è formalità – spiega la presidente Cristina Carelli – è il modo in cui interpretiamo i nostri spazi, è il nostro modo di fare politica: tutte le nostre organizzazioni hanno al loro interno donne e le donne governano. Non vogliamo rischiare che un giorno ci sia alla presidenza un uomo. Con questo non stiamo dicendo che gli uomini vadano esclusi da questa battaglia, dal cambiamento culturale, al contrario è giusto che contribuiscano. Non demonizziamo il rapporto con il maschile, ma non possiamo fare un passo indietro sulla realtà che abbiamo costruito”. C’è anche un altro aspetto. “Non ce ne hanno mai parlato di questa loro trasformazione – continua Carelli – ci saremmo aspettate un confronto. Per noi è un grande dolore, non avremmo mai voluto arrivare a questo punto, ma ne va della nostra identità”.

 

Di Teresa Scarcella La Nazione, 25 ottobre 2025

https://www.lanazione.it/firenze/cronaca/gli-uomini-in-artemisia-via-7b2c3f27

 

 

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