Menu

In Toscana aumentano le violenze sulle donne, ma si denuncia di più

«LA REPUBBLICA» intervista a Elena Baragli: «La consapevolezza della violenza sta cambiando e significa che stiamo lavorando bene, perché c’è maggiore propensione a chiedere aiuto nei centri»
Condividi

In Toscana aumentano le violenze sulle donne, ma si denuncia di più

 

«E’ un iceberg sommerso che sta finalmente emergendo», racconta chi ogni giorno segue da vicino le donne vittime di violenze: la sensibilità a denunciare è aumentata, ma al tempo stesso non accenna a diminuire il fenomeno degli abusi e maltrattamenti.

Oggi è la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Nel 2025 le persone che si sono rivolte ad Artemisia, il più grande centro antiviolenza di Firenze e uno dei principali della Toscana, sono aumentate ancora. A fine settembre si contavano già 1.102 casi (tra cui 76 minori che hanno subito maltrattamenti). Una crescita del 4% rispetto all’anno scorso, quando erano già salite attorno al 20% rispetto al 2023. Ci sono donne di ogni età, ma in particolare sono sempre più frequenti le giovani che si fanno avanti e segnalano persecuzioni, molestie, minacce, aggressioni fisiche. Emblematico, di quanto sia ancora lungo il percorso da fare, è il dato delle situazioni “ad alto rischio”, ovvero donne per le quali sono stati attivati subito piani di emergenza, protezione e presa in carico urgenti: 71 vittime quest’anno, 54 nel 2024.

 

 

Crescono le richieste di aiuto ai centri

«C’è un fenomeno, drammatico, che sta sempre più venendo alla luce — spiega Elena Baragli, presidente di Artemisia — . La consapevolezza della violenza sta cambiando e significa che stiamo lavorando bene, perché c’è maggiore propensione a chiedere aiuto nei centri». Spazi sicuri in cui si può trovare il sostegno di psicologi e psicoterapeuti, avvocati, assistenti sociali e altri professionisti esperti. Ad Artemisia lavorano in 140 tra volontari e soci (un centinaio). Tra quest’ultimi sette sono uomini. Un fatto quasi unico in Italia che a ottobre ha spinto D.i.Re, la rete nazionale delle associazioni antiviolenza, ad espellere Artemisia dall’organizzazione, ritenendo che solo le donne, visto lo statuto, possano operare nei centri. L’associazione fiorentina però è convinta che «serve anche l’aiuto degli uomini. Inoltre vogliamo dare modelli positivi di genere maschile nelle scuole». Proprio tra gli studenti oggi si concentrano tanti sforzi di Artemisia nel tentativo di seminare tra i giovani una cultura paritaria e di maggior rispetto. «Non investire in prevenzione e nell’educazione affettiva e sentimentale è un problema strutturale importante — prosegue Baragli — . In molti Paesi si insegna, già alle scuole primarie, cosa sia il retaggio di una cultura tossica maschile e prevaricante rispetto a gentilezza e consenso. Oggi la sovraesposizione ai siti pornografici, spesso incentrati su violenza e prevaricazione, è sempre più precoce. E certo non basta vietarle i siti, serve educare aemozioni e rispetto».

Centinaia di fascicoli nelle procure

Anche i numeri delle Procure toscane descrivono il fenomeno: centinaia i fascicoli che stanno venendo aperti anche negli ultimi mesi per violenza di genere. Due i reati più diffusi: maltrattamenti in famiglia e atti persecutori. Solo a Firenze tra il 2021/22 e il 2023/24 per denunce di maltrattamenti ai carabinieri o interventi urgenti c’è stato un aumento del 47%. E sono raddoppiati gli arresti in flagranza per questo reato. La stessa percentuale di crescita anche per i casi di stalking. Nell’ultimo periodo in esame, nel capoluogo toscano sono stati trattati 1.288 procedimenti per violenze — di ogni tipo — verso le donne. E chi rimane vittima, ogni volta, ha pure un problema economico. Spesso messo in secondo piano nel dibattito comune, eppure centrale. «Questo è un tema concreto di cui si parla ancora poco — prosegue Baragli — Molte donne ancora non hanno un conto corrente proprio. Le vittime di maltrattamenti quasi sempre vanno incontro a un impoverimento, con tutto quello che comporta».

 

Di Andrea Vivaldi del 24 novembre 2025.

 

📌 «LA REPUBBLICA»: LEGGI  TUTTE LE USCITE  NELLA SETTIMANA DEDICATA ALLA VIOLENZA SULLE DONNE

Ti potrebbe interessare anche
Panoramica privacy

Dati Personali trattati per le seguenti finalità e utilizzando i seguenti servizi:

Mailing list o newsletter

Dati Personali: cognome; email; nome

Modulo di contatto

Dati Personali: Codice Fiscale; cognome; email; indirizzo fisico; nome; numero di telefono; Partita IVA; professione; ragione sociale

Mailchimp

Dati Personali: cognome; email; nome

donorbox

Widget Mailchimp

Dati Personali: cognome; email; nome

Google Analytics

Dati Personali: Dati di utilizzo; Strumenti di Tracciamento

Google Fonts

Dati Personali: Dati di utilizzo; Strumenti di Tracciamento

Informazioni di contatto

 

Titolare del Trattamento dei Dati

Artemisia Centro Antiviolenza APS
Via del Mezzetta, 1/int. – 50135 Firenze
C.F.: 94036890484 - P.IVA: 06256910487

Responsabile della protezione dei dati personali (DPO): la Titolare ha nominato il Responsabile della Protezione Dati, contattabile all'indirizzo di posta elettronica: privacy@artemisiacentroantiviolenza.it

Indirizzo email del Titolare: info@associazioneartemisiacentroantiviolenza.it